HARLEY e INDIAN storia dal 1901/1903

Springer, BadBoy, GreyGost, 1340… chi conosce le Harley sa cosa significano queste parole. Queste e altre simili che popolano la cronaca del marchio di motociclette probabilmente più famoso e prestigioso del pianeta.

Scout, Chief, Chieftain. INDIAN questo perfetto CONOSCIUTO

Lontano da noi, ma mai cosi vicino, Specialmente oggi NUOVA incarnazione dell’ AMERICA.

L’evoluzione e il progresso sono valori desiderabili, non c’è dubbio. Il mondo migliora grazie a essi.

Tuttavia esistono ambiti in cui non serve. NOI abbiamo bisogno di certezze, di sogni che non si spengono MAI ci affidiamo ad un ricordo ed una realtà. Non chiedetemi chi ha ragione, l’importante che noi assaporiamo quella poca, pochissima liberta che ci rimane, e guai a chi vuole strumentalizzarci imponendo Marketing oramai di bassa lega.

INDIAN e HARLEY siete avvisate!

Noi abbiamo sposato un diritto: il diritto di essere liberi. E consacriamo questo diritto unendoci con lo strumento che ci dona questa libertà: una Harley o una INDIAN, loro hanno bisogno di noi almeno quanto noi abbiamo bisogno di loro..

La curiamo in tutti i particolari, dalla meccanica all’estetica. Aria, carburante, sound per darci vibrazioni sincronizzate con il battito del nostro cuore. Metallo lucidato e vernice scintillante per farci fare la nostra figura e raccontare chi siamo, VERAMENTE, in ogni momento.

Per questo nel mio salone trovate le 1340 ed 1450 o le Harley che chiamo “pronte all’uso” come la 1596 .Scout, Chief ecc.

Non è nostalgia. E’ magia, emozione. 50 chilometri orari, quinta marcia e sentire il rombo di una ripresa unica quanto indimenticabile.

Negli States, dove escono ogni giorno centinaia di modelli senz’anima non devono dimenticarsi che noi mettiamo la nostra per renderla UNICA. Sembrano aver dimenticato tutto questo. Io non l’ho dimenticato e cerco ogni giorno persone che, come me, rincorrano l’emozione e quel battito che si scatena ogni volta che una delle mie moto esce dal salone con un nuovo proprietario. Un nuovo amico che ha sposato la libertà, che ha trovato la SUA moto ideale.

Oggi abbiamo 40 moto in salone, ognuna con una personalità precisa e un modo diverso di compiere quel viaggio che ognuno di voi fa in modo uguale, ma diverso.
Perché il viaggio è sempre nuovo, e personale, ma la meta è la stessa…

…La libertà.

Apache

Un commento su “HARLEY e INDIAN storia dal 1901/1903

  1. Grazie a voi ho realizzato il mio sogno motociclistico di sempre, cavalcare una INDIAN, che arriva dopo molte motociclette anche importanti, ma quel senso di LIBERTA’ di cui parla Apache lo sto realizzando in pieno solo ora sulla mia Springfield. E concludo con una frase che amo molto:
    “Non hanno paura di voi, hanno paura di quello che voi rappresentate per loro: la libertà!” EasyRider
    Indio

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